Ebbene sì anche io C’ERO!! E ci sono andata per quelle che avrebbero volute ma non ci sono riuscite. Il lunedì mattina dopo mi hanno ringraziata. Alla manifestazione delle donne e degli uomini definiti moralisti. Due domeniche fa con la mia bambina, che ha quasi nove anni e tutti nove a scuola e col suo papà, mio marito, che ha 57 anni e a scuola non va più da un pezzo. E non eravamo noi soli! Meno male il paese del Bunga Bunga dove tutto è lecito qualcuno finalmente ha reagito. Poi possiamo parlare di tutto.

Sono al quarto anno del Dams e ancora non saprei in quale genere ascrivere l’attuale momento politico (e purtroppo culturale) dell’Italia in questo momento. Li vedi in televisione, magari senza l’audio perché le maschere non hanno voce, sono vuote, e ti fanno pensare alla Commedia dell’Arte, ma se ne cogli le conseguenze allora devi risalire alla Tragedia. Di sicuro ricorda la Farsa. Uno delle peggiori, autorevoli commentatori della famigerata stampa estera, quella tutta comunista cioè tutta quella non controllata da Lui, ha definito questo periodo come tardo impero. Sigh romano. Ma è vero. A certi  studiosi o gente con la memoria lunga RICORDA UN ALTRO Lui. Il Duce. In effetti il Vero Fascista non è Fini come tutti si aspettavano ma il vero fascista è proprio Lui, il Dittatore delle barzellette. Ora da barzelletta. All’estero ridono. Noi qui facciamo la fame e non abbiamo prospettive. Noi chi? noi giovani, noi donne, quelli che si sono appena laureati e si stanno per laureare e non hanno idea di che merda sia fuori. Quelli che gli sta per scadere il contratto, e non sanno se glielo rinnoveranno, quelli che speravano di uscire dalla cassa integrazione, quelle che rientrano dopo un anno dalla maternità ma non sanno a chi affidare il bambino quando è malato. Quelle che ai colloqui di lavoro si sentono chiedere solo dove mette i bambini signora? E guardi li lascio chiusi nel bagagliaio e posteggio l’auto davanti all’azienda. E spero che non mi ciulino mai la macchina. Se rispondi così non ti assumono. Noi i “nuovi poveri”. Signora Marecgalliaaaa costa la vita  i salari sono troppo bassi, servizi sociali non ne abbiamo, stiamo facendo i salti mortali, lasciateci 10 minuti a turno per pisciare e prendere un po’ di caffeina che ci dia la forza per continuare il turno, per arrivare alla fine del turno.

In piazza ho visto tante donne normali: impiegate, mamme, dottoresse, bambine, ragazzine animaliste col cane, ragazzine di sessant’anni col nuovo fidanzato. Tutta gente che alla mattina che sia bello o che sua brutto alza il culo dal letto e va a lavorare, o a studiare e che tiene in mano i fili di questo paese. Da sempre. Non se ne può più di BUNGA BUNGA. Di lavoro vogliamo sentir parlare. Di ripresa, lo dice anche la Marcegaglia. A proposito di Emma Marcegallia o come cazzo si scrive: il messaggio di Marchionne è arrivato DRITTO E FORTE. Tranquilli industriali. La pausa si fa a fine turno. Vuol dire che non si fa nessuna pausa durante il proprio turno di lavoro, quando hai finito puoi fare quello che vuoi. E grazie. In certi lavori vuol dire non poter pisciare. Io ho trovato uno di questi lavori. È un lavoro onesto, un po’ zen. Faccio le pulizie all’ospedale. Di peggio non mi poteva capitare. È fisicamente stancante. Ma poi ti abitui, ti senti dire. No poi di solito scade il contratto. Metti la cera. Togli la cera. Metti la cera. Togli la cera. Lavori forzati. Ma io cos’ho fatto per meritarmi sempre il peggio? Tra l’altro sempre contratti più o meno brevi, così arrivi in azienda che sei all’ultimo gradino, poi te ne vai da iun’altra parte e sei di nuovo sul primo gradino. Con una rompicoglioni che sa tutto perché nella vita non ha mai fatto altro che mettere la cera, levare la cera. Alzare il coperchio, chiudere il coperchio. E tu non arriverai mai in sei mesi all’altezza della Sua esperienza. Ma vai a cagare. Te la fotocopiatrice, la scopa, i guanti. Certe negli spogliatoi si rubano i guanti l’una con l’altra. Miserie umane. Questa non è farsa, né dramma, né tragedia. Questa è solo ignoranza.

Ma non divaghiamo sul mondo del lavoro che è sempre stato una cloaca e sempre lo sarà.

Torniamo al Bunga-Bunga che tutto il mondo non ci invidia e mi chiedo in questi giorni di cento cinquantenari se noi italiani ce lo meritiamo tutto questo. Un tempo per l’Europa si aggirava un fantasma, oggi si aggirano delle “maschere”. Berlusconi ormai tirato sembra stia per esplodere o liquefarsi come in un film con governator, Schwarzi. Li guardi e ti chiedi: ma come fanno gli altri a non vederlo come lo vedo io? Misteri. Ma il 6 aprile, nella rossa primavera …  cominciate a TREMAREEE perché tre streghe son tornate: quelle di Estweak , quelle del Machbeth? Nel loro pentolone giudiziario, le tre streghe sorteggiate dagli Dèi faranno bollire il maiale, come diceva l’ammaliaapi dei Pomodori verdi fritti e alla fine otterranno Sapon di somaro come ci cantava Pietrangeli.

Nel pentolone metteranno tutti gli ingredienti necessari. Hanno scovato una vecchia ricetta della più alta stregoneria, l’arte che le donne si tramandano nei secoli, l’arte e la sapienza che hanno sempre cercato di raschiare via, attraverso i roghi.  Oggi ci sono roghi moderni. Per esempio le ragazze dell’Olgettina sono o non sono condannate a furor dio popolo come delle streghe moderne? Io condannerei queste ragazze, perché non sono moralista ma ho la legge morale dentro di me e il cielo stellato sopra di me, a sei mesi di lavoro normale. Altro che 7 mila euro in una notte. Ma settecento al mese dietro la cassa di un supermercato, o 500 in un’impresa di pulizie. Delle Ministre, consigliere regionali, ne parliamo dopo. È davvero un insulto a tutte le persone che lavorano. Dall’altra parte del mediterraneo c’è gente che sta lottando e morendo perché ha fame. Le loro “Maschere” dittatori gonfi e tirati l’hanno fatta fuori dal bulacco. Un po’ come vent’anni fa è successo nei paesi comunisti. La gente quando ha fame se ne sbatte dell’ideologia, di dio, di allah e scende in piazza e combatte. Noi l’abbiam fatto nel seicento e Manzoni ce l’ha descritto nel suo romanzo. Qua non siamo ancora a questo. L’Italia ancora regge. Ma non tira.

A me staccano il bancomat intorno al 10-12 del mese. Di ogni mese. Fino a qualche anno fa me la cavavo con la carta di credito (paghi il 15 del mese successivo) ma poi paghi. Quindi me l’hanno tolta. Da  metà mese io, mio marito, mio figlio e mia figlia viviamo come in una non’esistenza. Se non hai un’esistenza economica non hai un’esistenza, e comincia la caccia allo spicciolo. Dunque 15 euro di spesa al dico, vado da mia madre a pulire 2 ore, per il fanalino rotto della Panda, 8 euro e novanta, chiedo a Fulvio. E comincia l’elemosina. Non LELE MORA MA LELE MOSINA. Il nostro quotidiano miserabile bunga bunga alla ricerca dei dieci euro per far fare la colazione ai bambini, comprarci le sigarette.

È per questo che la mia  compagna di scuola, un’ex cantante lirica che ha due corde vocali che può tirar su un ascensore e due polmoni grandi come due scaldabagni, mi ha detto che io ho molta rabbia. Ma certo, io con la mia rabbia potrei trainare una locomotiva con due cinghie in bocca. La mia vita è faticosa, avvilente. La Violetta che non mi chiede mai niente ieri mi fa: ma dove trovi i soldi? A volte mi dice mamma quando hai i soldi mi puoi comprare una penna? Ma si può vivere così? Mi sembra di non esistere. Per questo per noi il primo del mese è natale. Ogni tre mesi riusciamo anche ad andare al cinema. Per noi i libri, il cinema sono beni necessari. Come il pane e il dentifricio. Andiamo a fare magari 50 euro di spesa, anche scatolame e carta igienica e shampi perché quando hai il bancomat bloccato e ti è finito lo shampo non è che puoi aspettare a  lavarti dopo 15 giorni, cioè il primo del mese successivo. Una vita di merda che purtroppo infliggo anche ai miei figli. mi viene in mente che mia nonna, pur essendosi fatta un culo così, alla fine ha avuto le sue gratificazioni. Certo è stata durissima, mia nonna era del nove:  (che ironia mia figlia è del due) infanzia fascista, guerra, dopo guerra, biennio rosso,  ventennio, poi guerra,  dopo guerra, macerie del paese, delle famiglie, case distrutte. Morti. E poi lavorando e mettendo da parte ha avuto la casa, la Millecento con cui è andata a Parigi col nonno, che nel frattempo a 40 anni era diventato Ragioniere, lavorando di giorno e studiando di sera. Mia nonna negli anni sessanta aveva la televisione, la radio, la lavastoviglie, il frigo e la lavatrice. Si faceva un culo così lo stesso. Ma aveva le sue gratificazioni. Poi quando ha sistemato le figlie, ha chiuso gli occhi a sua madre, ha anche girato il mondo con mio nonno. Viaggi organizzati. Due volte in Russia, per lei Dina la Rossa la Russia era un po’ come la Mecca. Poi Gli Stati Uniti, tutta l’Europa in lungo e in largo.  Io invece mi faccio un culo esagerato, spacco il quattrino, sono anche qualificata, ho esperienza in tutti i settori. ma niente da fare. O niente lavoro per lunghi periodi che ci portano alla rovina. A volte basta una multa per destabilizzarci economicamente e psicologicamente. Oppure lavori di merda pagati male. Sempre al primo gradino, in extremis, in lavori che non durano mai. Ho il rispetto in casa però dei miei famigliari che la sera mi accolgono con un abbraccio, la cena calda, un massaggino. E poi puntata, divano, copertina. E coccole con la Violetta. Questo fine settimana, aspettando che le streghe trovino tutti gli ingredienti della ricetta, io e la mia bambina ci dedicheremo al giardinaggio. Mettiamo delle grasse sul retro, o davanti, papà ci ha promesso di tagliare l’erba e intanto noi metteremo fiori e piantine. Stiamo anche preparando l’arrivo di un’altra cucciola che si chiama Serenella e ha avuto una brutta malattia ai polmoni in quella brutta aria che tira a Milano. Qui faremo lavorare anche lei nel giardino, e se fa freddo faremo delle torte…

ECCO QUI DI SEGUITO GLI INGREDIENTI  CHE HO SCOVATO TRA LE MIE CARTE UTILIZZATI DALLE TRE STREGHE DI MILANO PER FAR BOLLIRE IL MAIALE. Ma zitti zitti non datela a nessuno…

Ingredienti:

Maiale tagliato a pezzi

3 sputi  mefistofelici di Ignazio Larussa

8 fette di lardo di  Ferrara

4 nei di Vespa

Due etti di macerie dell’ Aquila

1 chilo di spazzatura di Napoli

3 bei pomodori maturi cresciuti su uno di quei depositi di rifiuti tossici sversati e che causano il cancro nei bambini napoletani

2 gocce d’unto di Capezzone

67 grammi di silicone della Santanchè più 3 rubinetti d’oro che la Signora possiede nel suo appartamento milanese fotografato da Chi, il giornale della “famiglia”

3 capelli per Ministra, la nipote del prete (Gelmini),  due fette di culo di quella signora siciliana (Prestigiacomo) e altre 3 fette della  ex velina ballerina cantante attrice (Carfagna) che fa pompini (come tutte noi) ma che per questo si occupa di pari opportunità argomento che lei minimamente conosce come ha dimostrato in tutti questi anni e che incarna quello che noi non vogliamo.

1 hg di saliva per leccare francobolli e culi di Ghedini

 

Far bollire tutto per tanti e tanti giorni finchè non sia evaporato tutto. che non ne esca nemmeno sapon di somaro, che esca solo un fil di fumo.

Colonna sonora: Madama Buterfly, aria “Un bel dì vedremo…”                                   G. Puccini